L’amore al tempo della guerra.

Lettera di una ragazza alla fidanzata deportata in un campo di sterminio.

Cara Lisa. (Amore mio)

Avrei voluto fermare tutto quanto, se fosse stato per me, il mondo sarebbe scomparso in uno schiocco di dita solo per restare ancora con te, solo un altro po’.
Ti avevo detto che ci saremmo riviste presto, che non ci avrebbero diviso tanto facilmente, perché non sono quel tipo di ragazza che cede di fronte alla cattiveria e tu lo sapevi, sapevi tutto di me.
Siamo scappate cercando aiuto, cercando persone di buon cuore che avrebbero potuto nasconderci da tutto quel dolore.
Se solo il mondo non fosse così crudele allora io non sarei qui, a scriverti questa lettera che molto probabilmente non leggerà nessuno.
La chiuderò in una busta senza indirizzo e quella busta, verrà messa in un cassetto, chiuso a chiave.
Mi immagino a guardare quel cassetto sapendo cosa contiene, il messaggio d’amore di chi avrebbe voluto fermare quella brutalità, ma è quasi impossibile quando hai tutti contro.
Quando le persone non vogliono ammettere che l’amore esiste anche tra due donne, due uomini.
Che l’amore è libero.
Sempre.
Avrei voluto dirtelo più spesso,
guardarti di più, tenerti stretta per non farci dividere da questa ignoranza che ti ha portata via.
Avrei voluto tanti altri piccoli ricordi di te,
altre risate, magari anche vivere insieme,
tenerti per mano, camminare tranquillamente per le strade di una città,
senza la paura di andare in carcere perché abbiamo commesso il crimine di amare una persona dello stesso nostro sesso.
Ho paura di uscire di casa, ho paura di vedere facce nuove, che non mi accettino.
Ho paura della gente che mi punta il dito contro sussurrando “lei è malata, dovrebbe essere rinchiusa”, ho sperato tante volte di rincontrarti, di accarezzarti i capelli, di respirare di nuovo il tuo dolce profumo.
Credevo che il mondo potesse essere un posto migliore, sicuramente mi sbagliavo.
Quando ti hanno portata via da me, ho pensato e avrei voluto che mi prendessero perché non mi interessava più la vita in questo mondo devastato, volevo stare con te fino alla fine di tutto, di ogni cosa.
Sto vivendo nella mia apatia, che non è propriamente vivere, ogni giorno sembra essere più pesante, insostenibile.
Mi scuso per la mia dannata tristezza, riesco a malapena a fare qualcosa, in questi giorni di spietata amarezza ti scrivo che mi manchi e che ti amo più di ogni altra cosa al mondo.
Mi sto nascondendo ancora, ma senza di te penso che cederò, non manca molto, sento arrivare sempre di più quel momento, non sono lontani.
La mia paura non svanirà, ma torneremo insieme.
La luce del sole è sempre meno presente, uscire da questo nascondiglio è sempre più complicato, fa molto freddo e ogni notte tremo per i piccoli rumori, le mie risorse di cibo e acqua scarseggiano e vorrei che tutto finisse il più presto possibile.
Ci ricongiungeremo, come spero da troppi giorni e te l’avevo detto, la cattiveria di queste persone ci sta uccidendo.
Ci fanno pensare di essere al sicuro, che siamo ben voluti, ma in realtà per loro siamo coloro che vanno sterminati, perché il sonno della ragione genera mostri e siamo costretti a conviverci, a stare in silenzio, a vedere come ci distruggono.
Ricorderai l’amore, come me, quando ci rivedremo.
Ti porto nella mia Memoria, in queste parole che ti scrivo, nel mio diario. Il tuo ricordo mi aiuta a riscaldarmi nei giorni di neve e questo gelo per un po’ svanisce e con esso anche la paura per quelle persone.
Non dimenticheremo niente, ma rimango immobile per questa sofferenza e questa indifferenza che ci uccide si potrà specchiare nei nostri occhi, nelle lacrime cadute, nel sangue versato inutilmente e nelle persone che abbiamo perso, che nel nostro cuore rimarranno.
Questo è uno sbaglio del mondo che ricorderemo per sempre, ma l’amore vincerà e risorgeremo dal niente.
Non voglio altro.
Nient’altro che ritrovarmi.
Perché quest’oscurità mi fa morire.
La cattiveria mi uccide.
Il mio amore per te non lo uccideranno mai, ti prometto questo, rimarrà su questa Terra anche quando io non ci sarò più, aleggerà in tutti quei posti dove ti ho vista, dove ho riso, pianto, dove ti amato fino a perdere la testa, ma sono fiera di averlo fatto.
Sono fiera di aver vissuto, di aver amato una persona come te, una donna come te che ha saputo amare una donna come me.

Con tutto il mio cuore,
per sempre tua, Izzie.

written by: Alice Giaquinta

L'amore al tempo della guerra

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2 Comments on L’amore al tempo della guerra.

  1. Ti ringrazio tanto Rebecca, il tuo è il primo commento che ricevo qua quindi sono molto emozionata!

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