Loro cadevano e non si facevano male.

 

Loro cadevano e non si facevano male.

 

I cartoni animati non mi sono mai piaciuti. Li guardavo e pensavo “Ma è impossibile, non è vero, non è cosí che succede”, perché un pó mi dava fastidio come ai protagonisti non succedesse mai nulla di importante, mai nulla di serio.

Cadevano e non si facevano male, ridevano, sapevano perdonare anche l’imperdonabile.

C’era quello strano animale chiamato Beep Beep che correva veloce da una parte all’altra, mai fermo, sempre in tensione e in movimento.

Vivere, per lui, mai significava partire, ma solo scappare. Schivava bombe, gli cadevano addosso massi pesanti quintali e sempre ne usciva indenne.

Mi ripetevo “Ma è impossibile, non è vero, non è cosí che succede”, lí cresciuto a sentirmi in difetto,

collaudato male, maturato storto come quegli alberi fragili che il vento subito devia.

Se cadevo mi si sbucciavano le ginocchia, al sole mi ustionavo, mi arrabbiavo se la mamma non mi aveva comprato le figurine che mi piacevano tanto.

Forse sono io che sbaglio, mi dicevo.

La mamma mi diceva “Ma sono cose diverse, Marco: quelli sono cartoni”

e lo so, lo so che sono cartoni, ma scontrarsi con una realtà che non aveva la stessa consistenza dei massi che cadevano addosso a Beep Beep è stata dura.

Tutto era qui più pesante, tutto era qui più difficile.

Sempre cosí impegnato a trovare il buono negli altri e mai in me, sempre cosí impegnato a delimitare i territori di appartenenza: il mio da tutti gli altri.

Vedevo i miei amici sempre cosi sorridenti, senza mai un graffio.

Delle cose guardavo la superficie liscia, la scorza che circondava: di ció che stava sotto non mi importava.

Ma crescere ha fatto maturare in me consapevolezze, ha inserito in me un terzo occhio, qui, in pieno petto: ora so vedere attraverso e oltre, mi dico.

Mi allontano di passi, cambio prospettiva: anni fa avrei detto “Anche se sorridono, tutti nascondono le cose brutte che la vita porta”

mentre oggi, per la prima volta, apro mani e cuore e mi dico “Le cose belle accadono per davvero”. Un po’ come me e te, mi dico.

E quasi quasi questa sera mi guardo un bel cartone animato pensando che parli di noi.

Marco Carraro.

 

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