La Triplice Dea Lunare nella Stregoneria. In molte tradizioni, la Dea assume una triplice forma, conosciuta come la Triplice Dea. I suoi singoli aspetti, conosciuti come la Fanciulla, la Madre e la Vecchia, sono allineati con le fasi del ciclo della Luna mentre orbita intorno alla Terra – la luna crescente, la luna piena e la luna calante. Questi aspetti rappresentano anche le tre fasi della vita di una donna in termini di riproduzione – prima, durante e dopo la capacità del corpo di avere un bambino.

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Ma mentre una donna procederà linearmente attraverso queste fasi in senso letterale durante la sua vita, ogni aspetto della Triplice Dea ha qualità con cui tutti noi, uomini e donne, entriamo in vari momenti della nostra vita. In effetti, si potrebbe dire che la triplice forma della Dea riflette la complessità della psiche umana, così come i cicli di vita e di morte sperimentati da tutti coloro che abitano sulla Terra.

La Triplice Dea Lunare nella Stregoneria

La Triplice Dea Lunare: Storie d’origine

Il concetto di una triplice divinità può essere fatto risalire a civiltà antiche, come la dea celtica Brighid, che governa tre abilità cruciali all’interno della società celtica: la guarigione, la poesia e l’arte del fabbro. Un altro esempio è la dea Hera, che ha tre diversi ruoli nella mitologia greca: Ragazza, Donna e Vedova. Queste importanti dee sono state probabilmente almeno parte dell’ispirazione per un libro importante nella storia dello sviluppo della Wicca: The White Goddess: a Historical Grammar of Poetic Myth di Robert Graves.

Graves era un poeta e studioso britannico, che scriveva nel periodo in cui Gerald Gardner e altri stavano praticando la loro forma di stregoneria che alla fine divenne nota come Wicca. La Dea Bianca sosteneva che le culture dell’Europa pre-cristiana e dell’antico Medio Oriente veneravano una Dea Bianca della nascita, dell’amore e della morte, e che aveva nomi diversi nelle diverse regioni. Anche altri scrittori precedenti hanno descritto una Triplice Dea, tra cui Aleister Crowley e Sigmund Freud.

Un altro riferimento alla Triplice Dea è riscontrabile anche in un simbolo che abbiamo esaminato nel precedente articolo: Triskele o Triskell spiegato ne i Principali simboli Wiccan. Anche in questo simbolo, infatti, torna il simbolismo del numero 3 – in questo caso attraverso le spirali del simbolo magico. Il numero 3 ed il profondo significato legato alla trinità è ridondante in tutte le epoche, presso popoli lontani e vicini tra loro: esso è alla base della maggior parte dei culti e delle forme di spiritualità antiche.


Gardner stesso non adorava la Triplice Dea nella sua tradizione, ma altre Streghe dell’epoca erano attratte da lei, incluso Robert Cochrane, a cui viene spesso attribuito il merito di averla portata nel movimento della Stregoneria moderna. Tuttavia, è stato durante gli anni ’70 che la Triplice Dea come la conosciamo oggi – Fanciulla, Madre e Crone – è diventata saldamente radicata in molte forme di Wicca.

Ma piuttosto che essere una singola identità che assume forme diverse, la Dea Triplice Wiccan è tipicamente rappresentata da tre divinità separate, ognuna delle quali è un aspetto della Dea a sé stante. Queste possono essere prese in prestito da una o più culture antiche. Per esempio, molti adorano Diana (Romana) come la Fanciulla, Iside (Egiziana) come la Madre, e Kali (Indù) come la Vecchia. Queste denominazioni sono radicate nei ruoli delle singole divinità all’interno delle culture da cui sono prese in prestito. Iside, per esempio, era una dea madre nell’antico Egitto.

Ogni aspetto all’interno della Triplice Dea è associato a particolari stagioni e altri fenomeni naturali, così come a caratteristiche umane ed elementi della vita sulla Terra. Queste associazioni possono essere usate per invocare l’aspetto appropriato della Dea durante il lavoro magico, il culto rituale e la preghiera.

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La Triplice Dea Lunare nella Wicca

La Triplice Dea Lunare nella Stregoneria «La Luna nuova [in riferimento, in realtà alla Luna crescente] è la dea bianca della nascita e della crescita; la Luna piena, la dea rossa dell’amore e della battaglia; la Luna calante, la dea nera della morte.»

Le fasi della Luna sono da sempre un elemento magico e mistico presente in ogni forma di magia e spiritualità: ogni fase lunare raccoglie in sé significati profondi e simbolici come l’abbondanza, la realizzazione e la morte/trasformazione. 

La Triplice Dea nella Stregoneria è una figura divina estremamente importante, fondamentale nonché emblema della femminilità e del pensiero femminista pagano moderno. Queste corrispondenze lunari, tipiche per simboleggiare la triade divina, oggi sono estremamente diffuse come rappresentazione più comune dell’identificazione della Triplice Dea, soprattutto nel suo celebre simbolismo che appare, molto spesso, in ambito Wicca e nelle culture neopagane. La simbologia legata alla luna, difatti, è uno dei pilastri più importanti. Un ciclo che si ripete eternamente.


Triplice Dea Vergine // La fanciulla

L’aspetto primo della Triplice Dea è quello della Vergine, [fase lunare crescente]. Questo accostamento non è affatto casuale, bensì La Dea Vergine, difatti, rappresenta la giovane fanciulla in crescita, ancora inesperta, riflesso della Luna mentre si muove verso la pienezza. Nei cicli della natura, la fanciulla è associata all’alba, al sorgere del sole e alla stagione della primavera e i primi passi sul Sentiero della Vita, associata spesso al bianco. Libera e selvaggia, governata dalla curiosità ancora acerba, come il suo corpo dalle forme appena accennate assorbe la Conoscenza come Il Mago dei Tarocchi, osservando la superficie sullo Specchio del Sacro scoprendone il suo stesso riflesso.

La fanciulla rappresenta la bellezza, il potenziale fresco e la nuova vita. Negli esseri umani, è associata alle qualità di innocenza, giovinezza, fiducia in se stessi, intelligenza e indipendenza, e alle attività relative all’esplorazione, alla scoperta, all’espressione di sé e alla creatività. I wiccani possono adorare la fanciulla sotto forma delle dee greche Persefone e Artemide, la celtica Rhiannon, e/o la nordica Freya, tra le altre.

Triplice Dea Madre

Il secondo aspetto della Triplice Dea, centrale della triade divina, è la Madre, [fase della Luna Piena]. Alla Luna Piena, la Fanciulla diventa la Madre, dando vita a tutta l’abbondanza sulla Terra. Associata al mezzogiorno e la sua stagione è l’estate, il periodo più rigoglioso dell’anno, con foreste e campi fiorenti e giovani animali che crescono fino alla maturità. Nel regno umano, è associata al nutrimento, alla responsabilità, all’età adulta e alla pienezza della vita, il raggiungimento degli obbiettivi, la realizzazione, la capacità di creare e raccoglierne i frutti. In questa seconda fase ella assume maggiore controllo di se stessa e del mondo, la Vita – terrena e spirituale – nel suo aspetto più fecondo e glorioso, al massimo della sua potenza rappresentata dal colore rossoLa Triplice Dea Madre incarna il valore dell’equilibrio, della forza rigeneratrice e della sacralità sessuale femminile.

Come datrice di vita, è l’aspetto che ha più ispirato la visione del divino femminile di Gerald Gardner. Le dee che rappresentano la Madre in molti altari wiccan includono le greche Demetra e Selene, la romana Cerere e le celtiche Danu e Badb.

Triplice Dea Anziana // La Crone

L’ultimo aspetto della Triplice Dea è quello dell’Anziana, [fase lunare calante]. Questo particolare aspetto della Dea simboleggia il culmine della Conoscenza, il raggiungimento della Saggezza che va oltre: quando la Luna cala e l’oscurità del cielo notturno cresce, la Crone entra nel suo potere. Chiamata la “Befana” nelle precedenti iterazioni della Dea Triplice, rappresenta gli anni della vita successivi alla nascita dei figli, ed è associata all’autunno e all’inverno, al tramonto e alla notte, e alla fine della stagione della crescita, associata al nero. La Crone è l’aspetto anziano e saggio della Dea, e governa l’invecchiamento e la fine, la morte e la rinascita, e le vite passate, così come le trasformazioni, le visioni, la profezia e la guida, l’austerità, tramandare tradizioni e segreti, nulla svanisce ma si trasforma fino a tornare all’origine.

Anche se temuta come archetipo per millenni, è colei che ci ricorda che la morte fa parte del ciclo della vita, proprio come la fase oscura della Luna precede la Luna Nuova. La Crone è spesso rappresentata da dee associate alla morte e agli inferi, come la greca Ecate, la russa Baba Yaga, e le celtiche Morrigan e Cailleach Bear.

La Triplice Dea Lunare è davvero un’espressione diversa e complessa del divino femminile. Per coloro che la venerano, fornisce costanti opportunità di imparare e crescere attraverso il collegamento ai suoi tre aspetti. Sia che tu riconosca le dee antiche come aspetti della Triplice Dea, o semplicemente onori gli archetipi di Fanciulla, Madre e Crone, puoi fare uno sforzo consapevole per allineare la tua adorazione con i cicli della Luna per una connessione spirituale ancora più profonda e gratificante.


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